Le lacrime della Fornero/Se la riforma pensionistica di fatto annulla la pensione Ognuno deve essere libero di uscire quando vuole di Widmer Valbonesi La ministra Fornero si è persa nelle lacrime... forse si vergognava di introdurre una riforma pensionistica che, di fatto, annulla la pensione. Se si introduce la riforma contributiva per tutti, può essere una scelta discutibile? No, è equa, era già in vigore, nel 2018 sarebbe stata in vigore per tutti e nessuno può chiedere più di quello che ha versato. E’ uno strumento di flessibilità ed è chiaro che premia chi più rimane a lavorare. Che senso ha mettere un limite di quarantadue anni per l’andata in pensione? Se il metodo è contributivo e ognuno avrà la pensione rapportata a ciò che ha versato, non ci sono tetti da mettere. Ognuno deve essere libero di uscire quando vuole. Se si introduce il tetto dei quarantadue anni vuol dire azzerare le possibilità pensionistiche. Il sistema previdenziale italiano è già autosufficiente se lo si considerasse con gli stessi parametri degli altri paesi europei che calcolano giustamente il sistema previdenziale "come ciò che lo stato versa ai cittadini che hanno maturato i diritti pensionabili". La realtà è che sul sistema previdenziale italiano gravano varie assistenze che nulla hanno a che fare col sistema previdenziale . Il risultato è che diffondiamo dati "drogati" che danno l’idea della necessità di misure strutturali sul sistema previdenziale italiano. E’ chiaro, alla luce di ciò, che si fanno pagare ai pensionati sacrifici per assistenze che lo stato dovrebbe fare gravare su tutti i cittadini. Per questo la manovra sulle pensioni non è solo iniqua ma è anche strutturalmente incapace di aggredire le vere cause che sono il costo esagerato delle spese correnti, degli apparati pubblici e del proliferare di enti inutili che divorano risorse. L’Ici sulla prima casa ha la stessa logica, si penalizzano i lavoratori e i ceti medi e non si intaccano i grandi privilegi. Aumentare del 5% le stime catastali, poi moltiplicare per 160 e non per 100 come prima, ed infine dividere per la percentuale che decidono i comuni, significa far pagare ai più deboli un prezzo elevatissimo. Il contentino dell’esenzione fiscale fino a duecento euro è ridicolo. Così come passare dal 7 al 12 per cento la tassa sulle seconde case colpisce il ceto medio, non certo i grandi proprietari di patrimoni molte volte ottenuti evadendo le tasse. Perché il Vaticano e la chiesa devono essere esentati da questo? Non pagano l’Ici nemmeno sui locali commerciali e la Cei si lamenta. Si è introdotta l’Ici sugli stabili agricoli e sui capannoni degli attrezzi, ma si lascia esente la chiesa che, in molte città italiane, è proprietaria di grandissimi patrimoni. Non ci vedo nulla di repubblicano, di liberal-democratico, né di strategico né di rigore e di equità, mi auguro che di questo si dibatta e a fondo, per non dare credito ad interventi che potevano essere presi anche dalla classe politica normale. Si toglie ai pensionati e ai lavoratori per dare sconti alle imprese perché reinvestano, ma non dovrebbe essere la missione delle imprese reinvestire nello sviluppo dello loro ditte, o lo deve fare lo Stato? Le province si aboliranno con legge costituzionale, nel frattempo si ridurrà il numero dei consiglieri e si aboliranno le giunte provinciali. Sono spiccioli mentre non si aggrediscono i grandi sprechi, anzi li si struttura ulteriormente: che senso ha aumentare l’accisa sulla benzina per destinarne il ricavato al sistema del trasporto pubblico locale? Tranne in alcune grandi città il sistema del trasporto pubblico è un bubbone che serve solo a mantenere autisti di autobus quasi sempre vuoti. In definitiva si colpiscono i due settori più in crisi, vale a dire edilizia e trasporti, si finanziano le banche per dare liquidità ad imprese che investono in finanza speculativa, si obbligano i poveri ad usare strumenti come le carte di credito per fare guadagnare le banche e non si colpiscono gli evasori, glissando sulla riforma fiscale. Mi auguro di sbagliarmi, aspetteremo quello che uscirà dal Parlamento, ma la mia impressione è che sia l’ennesima stangata sui più deboli e conosciuti e che se l’Europa non farà la sua parte sarà preda della speculazione in poco tempo. Occorre dare una garanzia istituzionale europea all’euro e mettere in condizione la Bce di poter fare una politica economica e non solo finanziaria. Spero di sbagliarmi ma continuo ad essere "Montiscettico" ed è ora di cominciare a dirlo. |